Non poteva scegliere un modo migliore Alexander Bolshunov per festeggiare i suoi 23 anni, compiuti ieri. Il russo non ha risentito della festa con i compagni, della torta e del bicchiere di vodka artigianale fatta da suo papà, e si è così imposto con un’azione magnifica.
Bolshunov ha presto riagganciato il suo connazionale Ustiugov portandosi dietro Halfvarsson, si è messo a tirare nel corso di tutto il secondo giro, poi nel terzo è andato all’attacco e ha salutato la compagnia forte di spinte poderose, favorite da un fisico straordinario. Un’azione bellissima, pura potenza da far stropicciare gli occhi, se si considera che questo ragazzone ha appena compiuto 23 anni. Ustiugov ci ha provato, ma non ha assolutamente potuto seguirlo, mentre Halfvarsson ha rischiato addirittura di andare in crisi per tenere le ruote di Bolshunov nei primi due giri.
Non poteva scegliere un modo migliore il giovane russo per conquistare il suo primo successo in una tappa del Tour de Ski. Impressionante. Ustiugov riesce a prendersi il secondo posto, mentre Niskanen con un bel finale chiude 3°. Røthe è il primo dei norvegesi, soltanto in sesta posizione, mentre Klæbo con carattere e generosità strappa un bel decimo posto che gli permette di restare in corsa nel Tour de Ski.
Un sorriso anche per l’Italia con Salvadori, capace di recuperare diverse posizioni e ottenere un insperato trentesimo posto. Più indietro gli altri azzurri.
LA CRONACA
Ustiugov parte in testa, forte del vantaggio accumulato nella 15km in skating. Alle sue spalle, a 22”, si forma un terzetto con Yakimushkin, Bolshunov e Halfvarsson, gli ultimi due partiti molto velocemente. Alle loro spalle inizia a tutta anche Holund che recupera diversi secondi. Il capoclassifica perde e viene presto riagganciato da uno scatenato Bolshunov, che si porta dietro Halfvarsson, mentre Holund insegue a qualche metro di distanza e Yakimushkin si stacca.
Al termine del primo giro Bolshunov passa già in testa, portandosi dietro Halvarsson e Ustiugov, con Holund a 6”. Niskanen recupera moltissimo ed è sesto a 24”, guidando un gruppetto di cinque atleti, facendo registrare un tempo simile a quello del russo in testa alla classifica. In rimonta anche un ottimo Klæbo, già 12° a 44”. Nelle retrovie inizia bene Salvadori, attorno alla 37ª posizione, a circa 9” dalla top trenta.
Bolshunov si mette a tirare il gruppo con una spinta impressionante, Halfvarsson e Ustiugov reggono, mentre Holund si stacca e va addirittura a 14”. Il gruppo Niskanen nel frattempo riaggancia Yakimushkin e vede sempre più vicino anche Holund, mentre Klæbo, insieme a Cologna, raggiunge Spitsov. In salita l’azione di Ustiugov appare molto più pesante, tanto che il russo è costretto ad aprire spesso uscendo dai binari, per cercare di reggere il ritmo impressionante di Bolshunov, del quale continua a tenere la scia un generosissimo Halfvarsson. Il russo è indemoniato, il suo connazionale Ustiugov inizia a perdere qualche metro ma sfrutta degli ottimi materiali per rientrare in discesa. Alle loro spalle Holund viene riagganciato, così dietro al terzetto di testa si forma un gruppetto di otto atleti, nel quale è presente anche il tedesco Boegl.
A metà gara Bolshunov passa con Ustiugov agganciato e Halvarsson che in salita inizia ad accusare un po’ la fatica. Il gruppo inseguitore è a 35” e viene guidato proprio dal tedesco. Al suo interno ci sono anche Røthe e Niskanen, oltre a Holund. Non riescono più a guadagnare, invece, Cologna e Klæbo, staccati di un minuto dalla vetta in undicesima piazza. Nelle retrovie Salvadori viaggia attorno alla 35ª piazza, mentre gli altri azzurri sono più indietro.
Sulla salita che porta al rilevamento degli 8,8 km Bolshunov va all’attacco, impone un ritmo impossibile per chiunque e con un’azione fantastica stacca Ustiugov di 5” e Halfvarsson di 8”. Il primo gruppo inseguitore è ormai a 40”, mentre Cologna e Klæbo sono a 1’06”. Addirittura al termine del terzo giro, il vantaggio di Bolshunov passa a 18” su Ustiugov, mentre Halfvarsson viene riagganciato dal gruppone di Niskanen, dal quale si stacca Melnichenko. Klæbo continua a perdere secondi, è a 1’24”, attorno alla quindicesima piazza, in un gruppone di sette atleti. Salvadori intanto riesce a scalare posizioni, entrando in zona punti.
Bolshunov prosegue nella sua potente azione solitaria, ma Ustiugov non molla nulla e resta sotto i 18”, mentre Holund guida il gruppo inseguitore, seguito da Røthe, Maltsev, Niskanen, Halfvarsson, Boegl e Yakimushkin. Il capoclassifica russo appare stanco a metà dell’ultimo giro, le sue spinte sono un po’ meno potenti, ma non molla nulla e rilancia l’azione sempre a spinta. Ustiugov lo vede, si carica, non molla e accelera, tira fuori energie che non sembrava avere. È bellissimo vederli in azione, due campioni che riescono a consumare tutte le energie fino allo sfinimento, palesemente cotti ma con troppa voglia di arrivare al traguardo da vincitori.
Alle loro spalle arriva il prevedibile attacco di Niskanen, bravo a staccare i suoi compagni di avventura, andandosi a prendersi un meritato terzo posto. Sul rettilineo finale manca solo il tappeto rosso ad accogliere questo straordinario Bolshunov, autore di un’azione bellissima, che gli consente di vincere con 14” di vantaggio su un Ustiugov generosissimo nel resistere. Nel finale i due russi accusano molto lo sforzo fatto nei primi due terzi di gara, tanto che Niskanen recupera diversi secondi chiudendo a 25” dal vincitore, mentre Maltsev in volata regala alla Russia anche il quarto posto davanti a Halfvarsson. Røthe è il primo dei norvegesi, in sesta posizione. Da applausi il tedesco Boegl, che chiude ottavo.
Klæbo è bravissimo nel limitare i danni in una giornata difficile, si fa trainare per tutto l’ultimo giro dal gruppo di Cologna, recupera diversi secondi ai russi e in volata, come prevedibile, stampa tutti gli avversari chiudendo 10° a 57”. Il norvegese dimostra di essere un campione anche in questa maniera. Chissà che questi secondi mangiati nell’ultimo giro, possano tornargli poi utili nella classifica finale del Tour de Ski.
Più indietro, Salvadori resiste nel finale, nonostante la fatica, e si prende con generosità il trentesimo posto, che gli vale un prezioso punto. Non male per un atleta partito 40°. Un po’ di respiro per l’Italia, che vede però davanti a sé tante nazioni OPA, se si considera, che la Germania ha due atleti nella top trenta, uno nei dieci, la Francia addirittura cinque, seppur a seguito di una giornata complicata per i transalpini, che erano stati splendidi protagonisti ieri in skating. Insomma per l’Italia c’è tanto da lavorare.
CLASSIFICA FINALE
1° A. Bolshunov (RUS) 38’14.9
2° S. Ustiugov (RUS) +13.7
3° I. Niskanen (FIN) +24.8
4° A. Maltsev (RUS) +29.2
5° C. Halfvarsson (SWE) +29.6
6° S. Roethe (NOR) +29.8
7° H.C. Holund (NOR) +30.7
8° L. Boegl (GER) +47.9
9° I. Yakimushkin (RUS) +55.9
10° J. Klæbo (NOR) +57.2
Gli italiani
30° G. Salvadori +2’40.1
55° S. Zelger +5’00.0
58° M. Rastelli +5’09.3
59° M. Abram +5’10.5
69° F. Pellegrino +6’46.1
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Fondo – Fantastico Bolshunov, azione di potenza e vittoria da campione a Dobbiaco

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