Sono passate quasi due settimane dall’impresa di Ryoyu Kobayashi che, in Islanda, a Hlíðarfjall, sponsorizzato da Redbull e Prada, ha tentato di stabilire il nuovo record del mondo di salto con gli sci. L’obiettivo fissato erano i 300m, che avrebbero sbriciolato il record esistente di 253,5 appartenente a Stefan Kraft e fatto segnare nel 2017 sul Vikkersundbakken in Norvegia.
L’obiettivo non è stato raggiunto, ma quanto fatto dal giapponese ha comunque dell’incredibile: in due giorni di prove sul trampolino creato appositamente per l’evento, è arrivata la misura storica di 291 metri, mai raggiunta prima d’ora da nessun atleta. La Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (FIS), tuttavia, non ha riconosciuto questo record: in un comunicato, spiega che per essere tale, è necessario che il salto avvenga in una struttura non omologata e si basi su un sistema di misurazione della distanza certificato FIS, seguendo norme specifiche sui materiali (sci e tuta). In poche parole, "i salti di Ryoyu Kobayashi in Islanda non sono avvenuti in condizioni di gara e in linea con i regolamenti FIS. Mettono in mostra le prestazioni di un atleta straordinario in condizioni molto speciali, ma non possono essere paragonate a una Coppa del mondo di volo con gli sci FIS, poiché sia la data di inizio che l’intero progetto sono adattati a un singolo atleta e quindi in definitiva a un singolo salto/volo."
A questo lungo comunicato risponde l’allenatore di salto Frédéric Zoz che intervistato da Nordic Magazine, rimane perplesso da questa azione nei confronti dell’impresa di Kobayashi.
"Sono nel settore del salto dal all’inizio degli anni 2000 e per molti dei miei colleghi è qualcosa di enorme e un game changer, come si dice in inglese. È un evento che, a priori, segnerà una svolta nel nostro sport." ha affermato Zoz, che nella sua carriera ha curato la preparazione di francesi, sloveni, turchi e finlandesi ed è al momento il responsabile dei materiali della nazionale nipponica sia nel salto che nella combinata assieme al norvegese Stian André Skinnes. Il dito, sulla questione, è puntato direttamente ai quadri della Federazione "Personalmente, e questa è l’opinione di molti miei colleghi, credo che questo darà un bel calcio nel sedere alla FIS. È una buona squadra di dinosauri che non aiuta il business. Con le loro regole sulle gare e sulle attrezzature, hanno già ucciso la combinata nordica. Nel salto, siamo attualmente al limite con un’attività molto fragile! Forse questo darà alla FIS, che mi fa orrore per il modo in cui gestisce il nostro sport, la possibilità di ripensarci."
Per ciò che riguarda la conformità della pista e della tuta, il francese conferma che assieme al saltatore si è cercato di costruire un tipo di trampolino che si adattasse alle sue caratteristiche, ma rispedisce al mittente le accuse in merito alla tuta, da lui stesso preparata.
"Abbiamo rispettato il regolamento per quanto riguarda la tuta. L’unica cosa che abbiamo cambiato è che abbiamo accorciato un po’ le braccia in modo che ci fosse più tensione per l’adesivo dello sponsor. In sostanza, quello che posso dire è che la tuta è al 98% uguale a quella che ha usato per tutto l’inverno in Coppa del Mondo. Le speculazioni sono completamente false. Non sapevamo cosa aspettarci in termini di sicurezza sul profilo del trampolino, quindi non volevamo aggiungere rischio al rischio. In aria, sapeva come gestire la pressione."
Zoz si lascia poi andare ad una riflessione sullo stato della disciplina che, anziché puntare alla quantità dovrebbe invece concentrarsi sulla qualità e operazioni come queste ne sarebbero, a suo parere, la prova.
"La Coppa del Mondo di salto con gli sci maschile inizia il 20 novembre e termina a fine marzo, senza fine settimana di pausa, tranne a Natale. Alla fine dell’inverno gli atleti sono bolliti, soprattutto i giapponesi o gli americani che difficilmente tornano a casa per tutto l’inverno. Privilegiamo la quantità rispetto alla qualità, mentre ciò che ha fatto la Red Bull dimostra che forse dovremmo organizzare meno gare di Coppa del Mondo per lasciare spazio a eventi come questo. Trarremmo vantaggio dal cambiamento perché questo salto farà il giro del mondo! Guadagneremmo sicuramente popolarità per il salto. Per me è qualcosa di totalmente diverso dal volo con gli sci in Coppa del Mondo, non si può paragonare, soprattutto perché è impossibile farlo sui trampolini classici. La gente di Vikersund e Planica si arrabbierà…"
Perchè? Ancora una volta, è la FIS ad essere messa al banco degli imputati.
"Ci vogliono 20 anni perché la FIS cambi un punto del regolamento sui trampolini che ci permetta di andare oltre"
Salto con gli sci – Frédéric Zoz (tecnico Giappone) torna sull’impresa di Kobayashi: “È un game changer, ma in FIS c’è una squadra di dinosauri”

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