Nella mass start vinta ieri da Johannes Thingnes Bø, in cui il norvegese ha raggiunto per numero di ori mondiali (20) la leggenda Ole Einar Bjoerndalen, è forse passato un po’ sotto traccia lo storico argento di Andrejs Rastorgujevs. Il lettone, autore di una prova magistrale al poligono, ha centrato un risultato mai raggiunto in carriera, permettendo così alla sua nazione di diventare la sesta nel medagliere dei Mondiali di Nove Mesto, alle spalle di Francia, Norvegia, Italia, Svezia e Germania. Ma a rendere ancora più importante questo risultato è la recente storia di Rastorgujevs, reduce da una lunga squalifica che lo aveva tenuto per diverso tempo lontano dalle manifestazioni ufficiali. In questo senso, l’argento nella mass start non può che rappresentare un riscatto per lui e un orgoglio per la sua Lettonia.
Risalendo al 2021, ricordiamo quando gli vennero comminati ben 18 mesi di squalifica per aver saltato 3 controlli antidoping tra il 2020 e il 2021. Rastorgujevs aveva infatti violato l’obbligo dei biatleti professionisti di segnalare sempre la propria posizione alle autorità competenti in questione di doping, in modo da rendersi disponibili per controlli a campione durante l’anno. E così, dopo che questa situazione si era ripetuta per tre volte, l’11 marzo 2021 ecco la squalifica, riconfermata anche dal CAS di Losanna nonostante il ricorso del lettone. E come se non bastasse, a Rastorgujevs era stato revocato anche l’oro vinto nell’individuale dei Campionati Europei di Duszniki Zdroj, in Polonia, rendendo la decisione ancora più amara. A fine settembre 2022, tuttavia – una volta esaurita la squalifica – il biatleta baltico era poi tornato a gareggiare, vincendo a Otepää una mass start dei Campionati Estoni.
E non è casuale che al suo ritorno nel 2022 fosse stata proprio una mass start a dargli le prime gioie, perché ora, quasi un anno e mezzo dopo, è ancora una mass start a ripagare i suoi sforzi. E questa volta in maniera decisamente più generosa. Nessun errore al poligono (l’unico a trovare lo zero insieme allo svizzero Stalder) e un ottimo 6° tempo sugli sci per lui nella gara conclusiva della rassegna iridata di Nove Mesto, che sono sfociati in una splendida medaglia d’argento. La prima in assoluto della sua carriera ai Mondiali, all’età di quasi 36 anni, a coronare una lunga carriera inziata con il suo esordio in Coppa del Mondo nel 2009. Comparso in conferenza stampa nel post gara, Rastorgujevs è stato assai sintetico nelle sue risposte. Interrogato sulla gioia di vincere una medaglia mondiale, il lettone dichiara: “Questa medaglia significa molto. Significa lavoro, lavoro, lavoro e alla fine ci si riesce”. Con riferimento alle difficoltà connesse al fatto che dietro di sé aveva due grandi campioni come Fillon-Maillet e Tarjei Bø, pronti a raggiungerlo, spiega: “In generale non ci penso mai. Devi rimanere concentrato su te stesso”. Infine, sempre in maniera ermetica, Rastorgujevs ringrazia i tecnici per il lavoro fatto nella preparazione dei materiali: “I tecnici hanno fatto un lavoro incredibile in questi Mondiali. Sia per le donne che per noi, è fantastico”.
Biathlon – Il riscatto di Rastorgujevs: dal baratro della squalifica, all’argento mondiale a Nove Mesto

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