Nel corso della domenica conclusiva della seconda tappa di Coppa del Mondo a Hochfilzen, è stato chiesto a Ingrid Landmark Tandrevold se le mancasse Tiril Eckhoff durante le competizioni. La decisione del ritiro arrivò dopo la grande stagione olimpica 2022, in cui la norvegese portò a casa 1 oro (staffetta mista) 1 argento (Mass start) e 1 bronzo (inseguimento) in cui non riuscì a togliersi dalle spalle il peso della medaglia d’oro individuale. Eckhoff ha vinto qualsiasi cosa, tranne una gara individuale alle Olimpiadi, il suo palmarès recita 3 ori, 2 argenti e 1 bronzo ai Mondiali nonché 26 vittorie individuali e 40 podi in gare valide per la Coppa del Mondo, una Sfera di Cristallo nel 2021 e due Globi di specialità (sprint e inseguimento nel 2021).
Alla fine della stagione agonistica 2021-22, Eckhoff ha deciso quindi di appendere sci e carabina al chiodo. Lei stessa ha raccontato durante lo scorso weekend di come tutto sia cambiato dopo i Giochi di Pechino. "La stagione olimpica è stata buona, ma eravamo ancora soggetti a tutte queste restrizioni legate al covid", spiega a TV2. "Ho avuto problemi con il sonno, con la forma fisica e, peggio ancora, con il benessere psicologico – continua la campionessa norvegese – avevo pianificato tutto: la preparazione per i prossimi Giochi Olimpici invernali oltre che le stagioni di avvicinamento, ma il piano è fallito. Quando non dormi più diventi mezzo matto e non sei abbastanza in forma per allenarti".
Problemi che sono quantomai ricorrenti nel mondo degli sport invernali e, in generale, tra gli atleti d’élite. In questi termini si è espresso, sempre a TV2, un soggetto che ne sa sicuramente qualcosa. “È facile considerare gli atleti come dei supereroi, ma non dobbiamo dimenticare che sono esseri umani”, analizza lo psicologo dell’Olympiatoppen Tom Henning Øvrebø. Quest’ultimo ha effettuato anche uno studio sui problemi di salute mentale degli atleti delle diverse Federazioni sportive norvegesi e il 74% di loro sarebbe considerato: “a rischio”. Il 44% di questi soffre già di disturbi psichici e del sonno, talvolta addirittura di disturbi ossessivo-compulsivi, alimentari o d’ansia. "Nel mio caso sono stata supportata e mi sono stati prescritti dei sonniferi, ma stare lontano da ciò che amavo fare è stato molto difficile", dice Eckhoff.
Dopo una stagione difficile, si aspettava di migliorare. Ma le cose non sono andate come sperava e l’anno scorso ha lottato nuovamente per ritrovare la forma della stagione olimpica. "Così, a gennaio o febbraio, ho iniziato a dirmi che forse era troppo", ammette. Allenarsi da solo è difficile e ho capito che forse non ero più abbastanza motivata e ho deciso di smettere.
Biathlon – Tiril Eckhoff torna sul ritiro dalle competizioni: “Quando non dormi più diventi mezzo matto. Avevo pianificato tutto per arrivare al 2026, ma il piano fallì”

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