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Biathlon – Le parole di Samuela Comola dopo la sprint di Sjusjøen: “Sugli sci meglio di quanto immaginassi; al tiro è stato un terno al lotto”

«È stato divertente rompere il ghiaccio». Sono queste le prime parole di Samuela Comola dopo la gara di Sjusjøen, Sesongstart norvegese, a cui ha preso parte oggi anche l’Italia, oltre a Germania e Repubblica Ceca. La valdostana del Centro Sportivo Esercito, che è anche diventata una dei quattro ambasciatori sportivi della Valle d’Aosta nel Mondo, unendosi a Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani e Federica Brignone, quattro campioni che da anni scrivono la storia dello sport italiano e ovviamente valdostano, ha concluso al 13° posto finale la sprint, con un distacco di 1’36" da Lisa Vittozzi e il sedicesimo tempo sugli sci, dove ha perso 1’12" da Tandrevold, la più veloce in pista. A penalizzare la gara di Comola due errori nella serie in piedi.
A Fondo Italia, che ha trasmesso in diretta la gara, la valdostana è apparsa soddisfatta della sua prestazione: «È andata meglio di quanto immaginassi, in base a come mi sentivo fisicamente negli scorsi giorni. Va bene così, era importante rompere il ghiaccio intanto, perché è vero che facciamo veloci in allenamento, ma una gara con un pettorale addosso rimane comunque una cosa un po’ diversa».
Comola ha quindi descritto i suoi due poligono: «Sono contenta di come ho gestito il poligono a terra, la condizione non era molto diversa dall’azzeramento, mentre in piedi ho beccato una raffica di vento e ho sbagliato i primi due. Dopodiché mi sono fermata, ho cercato di riprendere fiato e cercare di non far prendere il sopravvento ai pensieri che mi passavano in mente in quel momento. Appena ho sentito che il vento calava non ci ho pensato due volte e ho sparato gli altri colpi chiudendoli. È stato abbastanza un terno al lotto».
Da una parte meglio così, è importante mettersi alla prova in condizioni difficili a due settimane dal via della Coppa del Mondo, per allenarsi anche a gestire le situazioni di difficoltà con la tensione della gara, qualcosa che in allenamento è molto difficile da simulare.

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