Kristine Stavås Skistad è letteralmente esplosa quest’inverno dominando le ultime sprint della stagione di Coppa del Mondo e portando a casa 5 vittorie. Ecco quindi che la Norvegia sembra aver trovato l’alternativa al dominio che la Svezia ha messo in campo nel format sprint con Sundling, Dahlqvist e Ribom. Riuscire a confermarsi è più difficile che fare l’exploit, questo è sicuro. Vedremo sin dall’inizio di stagione se la norvegese di Konnerud sarà in grado di lottare per la vittoria nella classifica sprint di Coppa del Mondo.
Così come nella passata stagione, la prima che ha disputato pienamente in CdM e a un livello molto alto, anche quest’estate ha deciso di allenarsi fuori squadra. La 24enne, che a Drammen gareggiava con la tuta dello Sci Club Konnerud, ha svolto la preparazione ancora una volta senza l’aiuto dei tecnici nazionali norvegesi. "L’anno scorso ho fatto enormi progressi e quindi voglio continuare ad allenarmi al di fuori del team per un altro anno" dice Skistad a Nettavisen.
Già nelle esultanze all’arrivo si era intuito che la grinta non manca assolutamente alla giovane norvegese. L’ex allenatore Ola Morten Iversen, papà di Emil nonché già allenatore della squadra femminile fino al 2022, si è detto sorpreso della scelta di Skistad. "Sono sorpreso. Gli allenatori sono certamente disposti a fare di tutto per un piano adattato alle sue caratteristiche, ma ha avuto una brutta esperienza nei due anni in cui è stata in squadra. Ora, dopo due anni da sola vede che funziona meglio ed è quello che gli da la sicurezza" dice Iversen a Nettavisen. "Ha davvero fatto un passo avanti. Anche prima aveva le stesse caratteristiche veloci, ma non era mai all’altezza mentre adesso lo è – continua – e poi ha quella calma in pista… ha davvero molta fiducia in se stessa" conclude il padre del campione mondiale.
Ciò che a Iversen un po’ dispiace, è che così facendo a suo parere i miglioramenti sono relativi. Stando insieme al gruppo norvegese, tutte potrebbero prendere spunto da lei, e vice versa. Un po’ come è accaduto nel biathlon italiano, quando Wierer è esplosa, tutte le ragazze hanno alzato l’asticella e, conseguentemente, il livello medio della squadra si è alzato. "E’ un po’ un peccato. Penso che sia lei che le altre ragazze della squadra avrebbero tratto beneficio dallo stare insieme. Hanno molto da imparare le une dalle altre. Sono assolutamente sicuro che le altre ragazze abbiano molto da insegnare a Kristine e vice versa" conclude il 64enne ex allenatore della nazionale.
Fondo – Ole Morten Iversen sulla scelta di Skistad di allenarsi fuori squadra: “Mi ha sorpreso”

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