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Biathlon – Chevalier allontana il ritiro: “Ritrovato il piacere della gara, ma penso anno per anno”

Chloé Chevalier ha scelto di continuare la sua carriera nel biathlon. Allontanati i dubbi che aveva l’anno scorso, la francese ha ripreso fiducia in se stessa, costanza a livello mentale e amore verso questa disciplina. Trovato un equilibrio interiore grazie anche all’aiuto di uno psicologo, Chevalier guarda con più fiducia alla stagione 2023-24, pur senza promettere legami di lungo termine.
«Quando è iniziata la stagione, ho deciso di non pensare affatto alla fine della mia carriera. Non volevo pormi altre domande e, alla fine, il bilancio che traccio alla fine dell’inverno è positivo, perché la sfida principale che mi ero posta è stata vinta», ha detto Chevalier in una lunga intervista a Nordic Magazine. «Volevo tornare al piacere della competizione, e quest’inverno mi sono divertita molto. Certo, ci sono sempre alti e bassi, ma il modo in cui ho vissuto l’inverno è stato totalmente diverso dal passato. So di essere una persona molto emotiva e sensibile: tutta la mia vita ha alti e bassi, non solo il biathlon. Quest’anno ho lavorato molto con uno psicologo per capire perché funzionavo in questo modo, per accettarlo e per imparare a smussare queste montagne russe. Questa era la sfida e credo di essere migliorata».
«Nella squadra francese avevamo dei buoni modelli, come Martin Fourcade, che lavorava in un modo specifico. Naturalmente volevo fare come lui, ma non va così. Bisogna fare i conti con il proprio modo di essere. Ognuno ha la sua parabola di crescita e vive la sua carriera come può», ha proseguito Chevalier. «Non do tutta la colpa solo alla mia mente, sarebbe una bugia, ma ha comunque una grande influenza: per esempio, il giorno in cui ho conquistato il podio ad Anterselva, ho vissuto quel momento così intensamente che è stato difficile tornare alla normalità per la gara del giorno dopo. Ero esausta alla partenza perché la mia testa non si era mai fermata dopo il podio, avevo fatto la gara dieci volte! Da un lato è bello, ma dall’altro è faticoso».
A differenza della sorella Anaïs, il ritiro è dunque allontanato. Ma Chevalier vuole pensare anno dopo anno, senza costringere il suo corpo e la sua testa a sforzi che non saprebbero sopportare: «Non sono più così giovane, voglio vedere se vorrò ancora fare biathlon. I Giochi? Nel 2026 avrò già 30 anni. Preferisco dire a me stessa che sono molto motivata per il prossimo anno, non voglio mettermi nessuna pressione addosso».
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