PLANICA – Il volto scuro come poche volte gli avevamo visto in precedenza, anche nelle sconfitte più pesanti. Federico Pellegrino aveva immaginato e sicuramente sognato una staffetta diversa, nella quale poter lottare fino all’ultimo per il podio e confermare anche nella gara iridata che tutto il team italiano è cresciuto. La vittoria di Dobbiaco, anche se con format 4×7,5 km, aveva inevitabilmente fatto crescere le aspettative, pur nella consapevolezza che la medaglia ovviamente non era semplice, anche perché mai lo è in questa gara.
Il poliziotto valdostano, però, ha un grande sogno, quello che lo sta motivando ad andare avanti dopo aver vinto di tutto a livello individuale: conquistare una medaglia olimpica a squadre in Val di Fiemme nel 2026. Lo vuole per sé, ma lo vuole soprattutto per l’Italia, al punto da dire che sarebbe felice se questo risultato venisse raggiunto anche senza di lui.
L’espressione dice tutto, più di mille parole: «Credo che “delusione” sia la parola giusta per definire il mio stato d’animo – ammette Pellegrino a Fondo Italia – se guardo a tutta la mia carriera, credo che questa sia la gara da cui esco con maggiore delusione, perché ci credevamo molto, ci credevo molto e so che la classifica non rispecchia il reale valore della squadra italiana, ma sicuramente rappresenta ciò che si è visto oggi in gara. Come sempre onore a chi ha vinto e chi ci è arrivato davanti, ma sono deluso perché l’aspettativa era alta ed è normale che sia così. Ovvio poi che quando si punta in alto, se si cade fa male.
I miei compagni hanno fatto il massimo. Poi logico che nel momento in cui sei dietro e il distacco è così grande diventa tutto più difficile, perché la gara ormai è andata. Sappiamo che la staffetta è così.
Questa gara non deve assolutamente mettere in dubbio il nostro valore, è stata un episodio in cui sono accaduti più eventi negativi e alcuni pure sfortunati. Non vedo l’ora che l’Italia, a prescindere che ci sia io o meno, dimostri sul campo quello che sto dicendo adesso: valiamo molto di più anche in una staffetta 4×10».
Ad aumentare il dispiacere è il fatto di essere rimasti fuori gara già dopo le due frazioni a classico: «Non ho parlato ancora bene per capire la situazione dei materiali o le sensazioni. Ovviamente non siamo gli unici a essere delusi oggi, alla fine anche la Svezia aveva ambizioni alte, così come la Francia. La staffetta è così. Su questo tracciato sapevamo che tedeschi a skating potevano dire la loro, ma hanno tenuto duro a classico. I finlandesi hanno due individualità stratosferiche e si sono difesi bene nelle altre due frazioni portando a casa la medaglia.
Io non penso che valiamo meno di queste squadre, non solo noi quattro ma anche gli altri atleti che oggi non sono stati schierati per giuste scelte. Complessivamente valiamo di più e non vedo l’ora che l’Italia lo dimostri con o senza di me».
Parole da leader, da chi vuole vedere prima di tutto l’Italia tornare sul podio in una rassegna internazionale anche in staffetta. Pellegrino ora già scalpita per tornare in gara domenica nella 50 km a classico, mettendo in pista tutta la rabbia accumulata oggi: «Adesso mi preparo per la 50 km. Penso che la gara di oggi sia stata un bel lavoro di avvicinamento. Io sto bene, molto bene, nel pre gara di ieri avevo belle sensazioni. Sono curioso di vedere in classico come posso andare».
L’obiettivo di Pellegrino è quindi chiudere bene il Mondiale, nel quale in coppia con De Fabiani, ha regalato all’Italia uno splendido argento, e successivamente concentrarsi sulla Coppa del Mondo. Sicuramente la delusione di oggi resta, ma Pellegrino sarà ancora più determinato nel continuare lo splendido lavoro fatto quest’anno che ha visto crescere nel complesso tutta la squadra azzurra. Al di là di come è andata oggi, il valdostano crede fermamente in questa squadra, nei suoi compagni e nello staff tecnico, e non vede l’ora di poter dimostrare per l’ennesima volta che aveva ragione sul valore della squadra.