Non passa giorno che Johan Eliasch non faccia parlare di sé. Dalla sua rielezione a presidente della Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (Fis) per altri quattro anni sono passate poche settimane, ma le polemiche non sono mancate. Già pochi secondi prima della votazione, infatti, erano nate delle pesanti polemiche sulla procedura di voto, in quanto non era possibile votare no alla rielezione di Johan Eliasch, nonostante fosse l’unico candidato.
Eliasch ha rilasciato una lunga intervista dove ha affrontato i tempi più scottanti dell’ultimo periodo. Il dirigente è stato spesso accusato di essere troppo autoritario. Wiegard Olvang, ex capo della FIS, ha dichiarato che da quando è entrato in carica non c’è più accesso al verbale della riunione. Eliasch ha risposto: “Ovviamente dovresti sempre guardare alle critiche e assicurarti che se le cose non sono fatte bene, migliorino. Ma in questo caso, quando si tratta di alti dirigenti e così via, penso che la critica sia ingiustificata. Quando si tratta di protocolli, è disponibile sul sito Web e lì abbiamo seguito la pratica quando si tratta di pubblicare per molti anni, la stessa procedura”.
C’è spazio però anche per un po’ di autocritica: “Dobbiamo apportare le modifiche più velocemente, ma ci arriveremo. Ad esempio, vogliamo avere un maggiore controllo sui nostri diritti televisivi e sui diritti dei media. C’è un problema che abbiamo in alcuni paesi e la Scandinavia ne è un esempio in cui il pubblico è diminuito del 40%. Perché la Scandinavia ha venduto i diritti a Infront, che ha venduto i diritti a Viaplay, una piattaforma web”.
Eliasch è stato paragonato anche a Trump per la gestione della sua leadership: “Ovviamente hanno la loro opinione, ma alla fine: dire che sono una specie di dittatore è completamente sbagliato. Siamo un’organizzazione molto democraticamente controllata. Sulla questione della centralizzazione, abbiamo attualmente un processo di consultazione con tutti i paesi interessati da ciò. prima di prendere una decisione su come farlo”.
Tra le polemiche più aspre dell’ultimo anno c’è sicuramente quella di non aver preso una posizione tempestiva sulla guerra Ucraina-Russia: “Perché siamo un’organizzazione apolitica e democratica e finora seguiamo alla lettera le raccomandazioni del Comitato Olimpico Internazionale. Quindi abbiamo seguito i loro consigli”.
Fis, il presidente Eliasch a tutto tondo: “Critiche ingiustificate. Dobbiamo solo migliorare nella rapidità del processo di cambiamento”

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