Dominik Windisch ha concluso la sua carriera da atleta lo scorso mazzo, prima con la tappa di Coppa del Mondo a Oslo, poi con i Campionati Italiani della Val Martello, ai quali si è presentato vestito da superman. Il CONi ha voluto quindi celebrare l’azzurro, campione del mondo a Östersund nel 2019, pubblicando alcune foto e una breve intervista effettuata in occasione della riconsegna della bandiera tricolore al presidente mattarella, avvenuta lo scorso 5 aprile.
Nel suo intervento Windisch ha però voluto ribadire che le tre medaglie olimpiche (una individuale e due in squadra) e le tre medaglie mondiali (una individuale e due di squadra) conquistate nella sua carriera non sono tutto. L’altoatesino ha voluto rendere onore anche ai piccoli grandi successi ottenuti da giovane, gli step che lo hanno portato dall’ultimo posto fino alla nazionale azzurra. «Ho avuto una carriera molto fortunata e bella, ho vinto medaglie sia alle Olimpiadi che ai Mondiali, non solo individuali ma anche con la squadra. Ognuna di esse ha il suo valore. Ma i momenti più belli nella carriera di uno sportivo non sono legati soltanto alle medaglie, ma anche ai piccoli successi che si ottengono da giovani. Per esempio, mi ricordo la prima volta che sono arrivato penultimo. Visto che alle prime gare ero sempre giunto ultimo, già arrivare penultimo per me fu un successo. Nel corso della mia crescita, ogni step fatto per me è sempre stato un successo. Per questo motivo, dico che non sono solo le medaglie, ma anche tante altre cose, ad avere valore».
Biathlon – Dominik Windisch: “Il mio primo successo è stato un penultimo posto”

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