Dieci vittorie compresi i due titolo olimpici, la Coppa del Mondo generale accompagnata dalle coppette di sprint ed inseguimento e l’impressione di essere diventato autentico cannibale. Quentin Fillon Maillet ha chiuso la stagione da dominatore, una veste invero insolita per uno come lui, abituato per anni a confrontarsi contro fenomeni all’apparenza irraggiungibili.
"Dopo le Olimpiadi non pensavo di tenere un ritmo ancora così sostenuto – ha confidato il ventinovenne francese a Ski Nordique – ma ho voluto cercare di restare concentrato e come me anche tutto lo staff tecnico e gli skiman, bravi a rimanere sul pezzo fino all’ultima gara, gestendo al meglio anche le condizioni difficili delle gare conclusive. E’ stato un inverno duro, lungo: la stagione di fatto è iniziata a maggio e in ogni singolo giorno sono rimasto focalizzato sull’obiettivo. Ora mi ritrovo con due ori olimpici al collo e questo globo di cristallo da coccolare: posso davvero dire di aver realizzato i sogni di bambino".
E dire che per poco a QFM non riusciva il triplete: la coppetta della mass start è sfuggita solo all’ultimo per merito del sorprendente norvegese Bakken.
"Perderla per due soli punti è stato un po’ triste, ma ammetto che l’ultima giornata ho risentito di tutta la stanchezza dell’inverno, specie dal punto di vista mentale".
E proprio sulla mentalità Fillon Maillet sembra aver impresso l’accelerazione decisiva in questo inverno vissuto da dominatore, con il solo Johannes Bø capace di superarlo sul palcoscenico olimpico, al termine di un testa a testa davvero glorioso.
Dopo tanti anni vissuti da piazzato di lusso, QFM si è rivelato vincitore seriale: nel giro di un paio di stagioni la Francia ha trovato il sostituto perfetto per addolcire il ricordo di Martin Fourcade e l’impressione è che solo il vero Johannes Bø (tornerà al 100% l’anno prossimo dopo due stagioni a scartamento ridotto?) possa tenere testa al francese, ormai sorretto da una consapevolezza e da una consuetudine alla vittoria da grandissimo.
Il numero di vittorie è esplicito in tal senso: sono 16 in carriera (all inclusive), dieci solo negli ultimi 4 mesi, periodo in cui ha saputo esprimersi con le migliori percentuali della carriera (89% complessivo, 88% a terra e 90% in piedi) per far capire dopo poche tappe chi sarebbe stato l’uomo da battere. Dati che ne trattengono l’importanza di questa stagione: Quentin Fillon Maillet ha studiato tanto, dovendo spesso inchinarsi di fronte a Fourcade o a JTB in un apprendistato comunque dalle notevoli soddisfazioni. Ma adesso l’uomo da battere è lui.
Biathlon – Quentin Fillon Maillet, un inverno da grandissimo

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