"In semifinale ho scelto di affrontare il rettilineo d’arrivo nella corsia centrale, ma Pellegrino è stato più veloce di me a sinistra, anche se contava solo marginalmente. Ed allora nella sfida per le medaglie ho pensato di cambiare tattica e di stare alla corda, anche perchè si arrivava all’ultima curva con una velocità minore rispetto al turno precedente" ha raccontato Johannes Klæbo dopo la vittoriosa sprint odierna ai giornalisti di VG. Media norvegesi che hanno voluto sentire anche la versione di Chicco Pellegrino, che conferma: "Il cambio di tattica di Klæbo tra semifinale e finale mi ha obbligato ad allungare la curva e a fare più metri".
Anche così ha preso forma il trionfo del norvegese, primo atleta a confermare un titolo olimpico nella sprint, oltretutto in due diverse tecniche. Un successo che segue giornate piuttosto convulse, iniziate già al raduno pre-olimpico sull’Alpe di Siusi.
"Non sono stati giorni facili, con il ritardo del volo ed il cambio dei piani. Poi è arrivata la gara di domenica che è stata molto pesante. Dopo una gara così non puoi che dirti che evidentemente gli altri erano più forti o più preparati per quel giorno. Sono stato bravo a recuperare energie fisiche e nervose in vista della gara di oggi".
E poi un cenno alla situazione intricata della semifinale, con Pellegrino, lui, Ustiugov e Jouve quasi sulla stessa linea: "Credetemi, da dentro avevo più controllo della situazione di quanto si possa capire da fuori".
Sci di Fondo: Klæbo ed il cambio di tattica per superare Pellegrino

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