Quando l’Italia si presenta al via di una gara sprint di sci di fondo alle Olimpiadi, il ricordo degli appassionati di questa specialità non può non andare al bronzo vinto da Cristian Zorzi ai Giochi invernali di Salt Lake City 2002, esattamente vent’anni fa.
Quella, nel dettaglio, fu la nona medaglia in ordine cronologico conquistata dal team azzurro alla prima rassegna invernale a cinque cerchi del Terzo Millennio e, anche se in molti si attendevano da "Zorro" la conquista del metallo più prezioso, rappresenta tutt’oggi uno dei momenti più emozionanti di quella kermesse.
La finale si disputò su una distanza di 1.500 metri (1,5 chilometri) sul circuito di Soldier Hollow e fu interpretata con il giusto approccio dall’atleta di Cavalese, che guadagnò la posizione di testa sin dai primi colpi di bastoncino e la mantenne fino alla volata finale, dove probabilmente pagò lo sforzo fisico compiuto nella staffetta, che valse un prezioso argento all’Italia.
Così, nel rettilineo d’arrivo della sprint, nonostante il tentativo di Cristian Zorzi di resistere al ritorno degli avversari, si vide sopravanzare negli ultimi cinque metri dal norvegese Hetland e dal tedesco Schlickenrieder, quest’ultimo dotato di sci decisamente più rapidi rispetto agli altri rivali.
Il finanziere, all’arrivo, si disse comunque soddisfatto: "Ho fatto un po’ di fatica e pensavo di non superare neanche le qualificazioni. Arrivare in finale in una Olimpiade e vincere una medaglia, anche se di bronzo, è un grande risultato. Il mio avversario era Hetland: oggi è stato più bravo lui, mentre in Coppa del Mondo ho dimostrato di essere più forte io".
Giochi di memoria – Sci di fondo, il bronzo di Cristian Zorzi a Salt Lake City 2002 nella 1,5 km sprint

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