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Sci di fondo

Sci di Fondo – Infortunio di Svahn, il commento dei norvegesi: “La Svezia ha perso la sua Zlatan”

Il forfait olimpico di Linn Svahn ha ovviamente scosso l’intero ambiente dello sci di fondo internazionale. Anche in Norvegia hanno seguito molto da vicino la vicenda della forte fondista svedese, che non avrà la possibilità di gareggiare alle Olimpiadi di Pechino.
Sul proprio portale, lo svedese Sportbladet ha raccolto alcune impressioni provenienti dalla Norvegia. Dispiaciuta Maiken Caspersen Falla, tra le atlete favorite per una medaglia ai Giochi Olimpici: «È un vero peccato per Linn che non possa competere. Le auguro una buona guarigione».
L’opinionista televisivo Petter Soleng Skinstad è rimasto molto compito dalla vicenda Svahn. «E’ una notizia molto brutta. Mi dispiace per Linn Svahn. È una notizia negativa per tutto il mondo dello sci di fondo. Per la Coppa del Mondo, per le Olimpiadi, per la sfida interna alla nazionale svedese tra Linn Svahn, Maja Dahqvist e Jonna Sundling. Hanno una bella lotta interna. Ma anche lo scontro tra Norvegia e Svezia e quello con le atlete statunitensi e slovene. È un vero peccato da molti punti di vista». Skinstad ha aggiunto: «Speravo che Linn Svahn tornasse alle Olimpiadi. La svedese, se in ottima forma, è la migliore al mondo nelle sprint e una delle migliori sciatrici distance al mondo. Ora ci manca una grande attrazione. È un bel personaggio sia nelle competizioni che fuori dalle gare. Per la squadra femminile svedese è come perdere la propria Zlatan (riferimento ad Ibrahimovic, ndr)».
Skinstad crede che comunque la Svezia sia molto competitiva. «La nazionale svedese sarà comunque molto forte in tutti i format. Tuttavia una squadra svedese con Svahn nella sprint, nella team sprint e nella staffetta, è più forte di una squadra senza di lei. In ogni caso può essere ancora una svedese a vincere la sprint alle Olimpiadi. E la Svezia può ancora vincere le Olimpiadi in staffetta. Se le norvegesi avranno più chance nella sprint? Dovranno comunque battere svedesi del calibro di Sundling, Dahlqvist, Hagström e Lundgren, ma anche Diggins e Lampic, per citarne alcune».

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