Da questa stagione gareggerà come senior, dopo essersi tolta tante soddisfazioni a livello giovanile. Nicole Monsorno si è presentata nel gruppo Milano-Cortina 2026 di Pasini con la voglia di confermare e migliorare quanto di buono fatto negli ultimi anni. Una sprinter purissima la ventenne di Lavazé, arruolata lo scorso anno dalle Fiamme Gialle, che l’hanno cresciuta all’interno del loro settore giovanile. La stagione passata le ha regalato la gioia di due successi in OPA Cup Junior e l’emozione dell’esordio in Coppa del Mondo, nel quale ha dato tutto sfiorando la qualificazione sulla difficile pista di Oberstdorf che quest’anno ospiterà il Mondiale Assoluto. Dall’altra parte, un’atleta determinata come lei non ha ancora digerito il suo ultimo Mondiale Juniores, nel quale avrebbe voluto essere certamente protagonista, viste le premesse.
L’abbiamo raggiunta telefonicamente pochi giorni fa, alla vigilia della partenza per Davos, dove insieme alle sue compagne di squadra inizierà la fase finale della preparazione in vista di una stagione ovviamente ricca di incertezze, a causa dell’emergenza covid-19, ma nella quale Monsorno si è posta obiettivi chiari, consapevole di dover fare ancora tanta esperienza e cercare di superare quelle difficoltà inevitabili quando si fa il salto di categoria, si aumentano i carichi di allenamento e si incontrano atlete ben più strutturate ed esperte. Ma la “fiamma gialla” non ha paura di nulla.
Ciao Nicole. Come sta procedendo la preparazione da senior?
«Mi sono allenata molto di più, trovando un gruppo formato da atlete molto competitive. Nell’ultimo periodo ho inevitabilmente accusato un po’ di stanchezza, ma fortunatamente ho un allenatore come Renato Pasini che sa intervenire subito, mi ha fatto riposare ed ora sono nuovamente al meglio. Sono contenta della preparazione, non mi ero mai allenata così tanto in precedenza e credo che questo lavoro porterà i suoi frutti. Spero già in questa stagione, ma certamente tornerà utile in futuro. Come tutti ho un po’ accusato il passaggio di categoria e i nuovi carichi, ma ora sto bene; sono pronta».
Sei entrata nel gruppo Milano-Cortina formato da atlete e atleti che oltre a guardare a lungo termine, devono già pensare anche a guadagnarsi la Coppa del Mondo, tanto che spesso vi siete anche allenati con la Squadra A. Che differenze hai notato rispetto al passato?
«L’ambiente è più serio e professionale, ti trovi a lavorare con dei professionisti, gente che ha già esperienza in Coppa del Mondo. L’approccio è molto diverso, a partire dal riscaldamento pre test fino all’abitudine di andare a dormire presto. Piccole cose che cambiano tanto. Sicuramente ho fatto un carico maggiore e anche i ritmi in allenamento sono cambiati tantissimo. Mi alleno con cinque atlete che hanno un gran motore, in ogni allenamento mi tirano il collo. Poi ho anche avuto spesso l’opportunità di allenarmi assieme alle atlete della Squadra A. Sono contentissima di far parte di questo gruppo. All’inizio è stato un po’ strano, perché sono la più giovane, ma mi sono trovata subito bene con le compagne, anche perché hanno sempre cercato di aiutarmi soprattutto quando ero stanca e facevo più fatica. Le cose stanno andando bene e sto cercando di sfruttare questa opportunità al meglio».
Nel corso della preparazione hai potuto allenarti anche con Scardoni e Laurent, le due sprinter più forti del nostro movimento, e a volte agli allenamenti si è unita Lampic che non ha bisogno di presentazioni.
«Io le spiavo da dietro, cercavo di osservare cosa facevano, come si allenavano. Ho provato a volte pure a confrontarmi con loro, che sono fortissime. È stimolante avere la possibilità di essere in pista con delle atlete così».
Per te anche un nuovo allenatore, Renato Pasini.
«Solitamente si fa fatica ad abituarsi ad un nuovo allenatore, ma con Pax ciò non è accaduto, mi sono trovata subito benissimo. Inoltre lui essendo uno sprinter mi capisce ancora di più. È una persona che sa anche ascoltare noi atlete. Per esempio ha anche personalizzato il mio programma di allenamento, in quanto essendo la più giovane non sono abituata a certi carichi, ma anche perché ha inserito alcuni allenamenti specifici da sprinter. Con lui curiamo anche molto i particolari, per esempio stiamo lavorando su diversi tipi di riscaldamento per trovare quello più adatto a me».
Cosa porti con te dalla passata stagione?
«Sicuramente la cosa per me più utile è stato l’esordio in Coppa del Mondo, perché mi ha fatto capire dove sono e soprattutto dove voglio arrivare. Mi porto un bel bagaglio di esperienze maturate in OPA Cup Junior. Ora mi sento pronta a gareggiare con le senior».
Come si mantengono le motivazioni alte in una stagione con tante incertezze legate all’emergenza covid-19?
«Se devo essere sincera, non ho mai voluto pensare alla possibilità di non fare le gare. Ho passato tutta l’estate ad allenarmi e sempre con le motivazioni alte. Sono consapevole del fatto che potrebbero saltare le competizioni, mi dispiacerebbe non avere la possibilità di confrontarmi con le avversarie perché dopo tanta preparazione non vedi l’ora di farlo, ma dobbiamo adeguarci».
Ti sei posta già degli obiettivi per il tuo primo anno da senior?
«Indubbiamente mi piacerebbe ritornare in Coppa del Mondo, prendere parte a un paio di gare. Sarebbe un bel risultato vista la mia età. Devo però ammettere che mi è rimasto un po’ di amaro in bocca per la sprint del Mondiale Juniores della passata stagione, quindi il mio obiettivo principale saranno i Mondiali Under 23. A Oberwiesenthal ho avuto la delusione più grande della passata stagione».
Lo scorso anno hai esordito in Coppa del Mondo proprio sulla pista di Oberstdorf, che a febbraio ospiterà il Mondiale Assoluto. Non è tra i tuoi obiettivi?
«Ovviamente sarebbe il top qualificarsi a quell’evento. Sono consapevole che la concorrenza è tanta, in molte ambiscono a quei posto, quindi non sarà facile arrivarci. Ma in ogni caso, chi lo sa, perché no? Aver provato quella pista già lo scorso anno è uno stimolo in più, ma voglio restare umile: ci si prova e se succede, allora sarà bellissimo».
Sei nel gruppo Milano-Cortina 2026, che la FISI ha istituito per formare voi giovani in vista dei Giochi Olimpici. Cosa significa per te far parte di questo progetto?
«Per me che sono del 2000 questo progetto è ancora più valido. Spero di fare tutto il percorso con questa squadra, perché avere l’opportunità di gareggiare alle Olimpiadi di casa sarebbe fantastico. Credo che la FISI stia facendo bene a puntare sui giovani, con l’obiettivo di formare una bella squadra in grado di fare bene alle Olimpiadi che si svolgeranno a casa nostra».
Per te, cresciuta in Val di Fiemme, esserci avrebbe un significato ancora più particolare.
«Ci tengo particolarmente a fare tutto questo percorso ed essere tra le fondiste che rappresenteranno l’Italia in quell’occasione. Sarebbe splendido gareggiare sulle mie piste, davanti a famiglia e amici, credo sia il sogno di ogni atleta. Inoltre sento di doverlo anche alle Fiamme Gialle, che mi hanno sempre fiducia prendendomi con loro fin da giovanissima, e anche al mio sponsor, “Giannini Arreda su Misura”, perché in un periodo economicamente difficile come questo ha deciso comunque di sostenermi».