Il miglior tempo nel terzo ed ultimo giro della sprint di Ruhpolding ha permesso a Martin Fourcade di festeggiare la vittoria numero 80 in carriera. Un successo maturato al termine di una prova di grande concretezza e livello, che ha visto il transalpino segnare il terzo tempo in assoluto sugli sci e mantenere standard elevati al tiro dove ha fatto segnare il settimo riferimento in termini di range time.
Eppure in gara le sensazioni del pirenaico già vincitore di sette Coppe del Mondo non erano così eccelse.
"Non mi sentivo particolarmente veloce sugli sci, comunque non così bene come a Oberhof la scorsa settimana – ha confessato Fourcade all’Equipe e all’ufficio stampa dell’IBU – ma il biathlon è così, non è fatto solo di sci ma anche di precisione e velocità al poligono e proprio per questo ho cercato di essere puntuale in ogni aspetto della gara. Posso dire di essere estremamente orgoglioso di quello che ho fatto. Essere arrivato a 80 vittorie è qualcosa di fantastico, quasi come un compleanno" ha quindi sottolineato il leader della classifica generale.
E sul duello con il compagno di squadra Quentin Fillon Maillet ha sottolineato come "sia sempre particolare duellare con un compagno, perchè in fondo ciascuno conosce tutto dell’altro. E contro Quentin si sa che non si deve mai smettere di spingere, perchè lui non molla di sicuro. E quando ho saputo che eravamo vicini, mi sono detto che avrei dovuto dare tutto quello che avevo per spuntarla".
Biathlon – Fourcade: “Incredibile essere arrivato ad 80 vittorie”

Ti potrebbe interessare
Fondo – A Lenzerheide è subito Johaug, ma che rientro Andersson e Østberg!
La campionessa del mondo saluta tutte dopo 3 km e vince la gara, ma alle sua spalle reggono bene Weng, Andersson e
Fondo – Charlotte Kalla e Maja Dahlqvist dispiaciute per l’infortunio di Hanna Falk
La classe 1989 costretta a operarsi per l'ernia del disco; Kalla: "Situazione difficile, cercherò di starle
Biathlon – Dominik Windisch: “Ho provato a lottare, ma ho sbagliato troppo”
ANTERSELVA. Come i suoi compagni di squadra, anche Dominik Windisch ha fatto molta fatica a trovare una soluzione