È stato la grande sorpresa della sprint in tecnica classica di Opa Cup a Nove Mesto, arrivando al secondo posto alle spalle di Valentin Chauvin. Il milanese Gilberto Panisi, autentico giramondo per seguire la sua grande passione, ha colto un risultato prestigioso raccogliendo i frutti del tanto lavoro svolto in Svezia negli ultimi anni.
È quindi giustificabile la sua grande soddisfazione al termine della gara: «Sono molto contento – ha affermato, contattato dalla redazione di Fondoitalia – perché da quattro anni vivo in Svezia, studio lì e mi alleno moltissimo. Purtroppo, però, per diversi motivi non sono mai riuscito a mettermi in luce quando ho gareggiato in Italia o Opa Cup, qualcosa è sempre andato storto. Oggi, quindi, è stata per me una liberazione, ho mostrato il mio valore e confermato di aver lavorato bene in questi anni».
Gilberto Panisi è un elemento del team svedese Falun Borlänge SK, ma è tesserato FISi con il Team Brianza, perché ha scelto di tornare alle origini: «Ho deciso di farlo perché spero che qualche giovane della provincia di Milano, vedendo il nome dello sci club brianzolo, possa essere spronato a credere fino in fondo in questo sport».
Il lombardo classe 1994 è quindi entrato nei particolari della gara. «La qualificazione è andata bene – ha spiegato – ma tra essa e le batterie passavano tante ore, quindi durante il riscaldamento non pensavo di essere la meglio. Ho cercato di giocarmi la batteria dei quarti sulla difensiva, ma sull’ultima salita ho visto che riuscivo a staccare tutti, così ho capito di essere in buona giornata. In semifinale ho trovato Chauvin, ancora una volta mi hanno fatto andare davanti e nel finale ho sprintato con il francese chiudendo davanti. Quindi la finale, dove Novak è partito sulla salita, io l’ho seguito e abbiamo preso un buon margine sugli altri allo scollinamento. Dopo la discesa abbiamo affrontato l’ultima salita dove Novak era scoppiato, mi sono messo a spingere a testa bassa ma Chauvin, che era quinto al precedente scollinamento, è arrivato a tutta velocità e mi ha preso. Abbiamo fatto un bel testa a testa, poi prima del piano finale mi ha guadagnato tre metri di vantaggio che ha tenuto fino alla fine».
Panisi è a Nove Mesto con suo papà, partiti insieme in camper. I suoi genitori lavorano a Milano e da anni sostengono questa sua passione: «Per loro è una bella soddisfazione, perché in questi anni mi hanno sempre sostenuto. Per quanto mi riguarda, invece, è il coronamento di quanto fatto in questi anni. Lo so, dovrò confermarmi nelle prossime gare, però questo secondo posto significa che ci sono e gli sforzi fatti in questi anni non sono stati inutili. Qualcuno mi aveva dato per finito, in tanti pensavano che nemmeno sciassi più. Invece sono contento di aver mostrato che sto lavorando nel modo giusto. Sicuramente non mi aspettavo di chiudere al secondo posto, sono sorpreso anch’io, anche se ero convinto che avrei fatto bene».
A Nove Mesto il giovane lombardo, che è stato aiutato da un team svizzero per gli sci grazie, ha avuto un’altra bella soddisfazione dai social: «Su Instagram ho anche ricevuto i complimenti di Federico Pellegrino – ha raccontato Panisi – mi ha fatto molto piacere, perché arrivano da un grandissimo campione come lui. Se ricevi i complimenti dal campione del mondo sprint, significa che hai fatto proprio bene».
Panisi ha poi chiuso con una dedica a se stesso: «Si, voglio dedicare a me questo risultato, perché ci ho sempre creduto, così come ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni».
Fondo – Opa Cup, la gioia di Gilberto Panisi: “Ho mostrato il mio valore”

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