Siamo giunti al giro di boa della 66^ Tournée dei 4 trampolini. Le tappe tedesche sono andate in archivio e ci si appresta a vivere gli appuntamenti austriaci. In base a quanto visto sinora sorgono spontanee alcune riflessioni, qui elencate per punti.
NUMERO 1
Dei cinque favoriti della vigilia, solamente due hanno risposto presente all’appello. Si tratta di Kamil Stoch e Richard Freitag, che non a caso si stanno sfidando all’arma bianca per la conquista della vittoria finale. Sono mancati gli altri tre. Andrea Wellinger e Daniel-Andre Tande sono apparsi globalmente più opachi e meno incisivi rispetto alle tappe di inizio dicembre, mentre Stefan Kraft continua a essere condizionato dalla mancanza di velocità in inrun. Situazione che, unita all’incapacità di trovare feeling con il Neue Große Olympiaschanze, lo ha fatto incappare in una clamorosa debacle proprio nella seconda tappa.
NUMERO 2
Di conseguenza – a meno di stravolgimenti apocalittici – la lotta per il successo nella Vierschanzentournee 2017-’18 è ristretta a Stoch e Freitag, che si stanno rivelando un gradino al di sopra della concorrenza. Vanno però rimarcati due fattori. Il primo: sinora il polacco ha avuto più fortuna, trovandosi a saltare due volte (seconda serie in entrambe le gare) in condizioni indiscutibilmente migliori rispetto al tedesco. Il secondo: il ventiseienne teutonico ha sbavato un paio di salti, a differenza del trentenne di Zakopane che per ora non ha praticamente sbagliato nulla. Tradotto Freitag sembra avere un leggero margine di crescita, mentre è difficile che Stoch possa fare meglio di così. Tuttavia il più anziano dei due ha 11.8 punti di vantaggio. Dunque incertezza massima, perché il ritardo può essere azzerato, soprattutto se la Dea bendata dovesse risarcire Richard, che però non può sbagliare più niente in quanto il suo avversario – oltre a non essere l’ultimo arrivato – sta impressionando per solidità.
NUMERO 3
Se le delusioni sono giocoforza i tre favoriti venuti meno, la vera sorpresa della prima parte di Tournée è Anders Fannemel, che fino a Engelberg aveva dimostrato di essere a malapena il quarto norvegese, mentre ora è il migliore degli scandinavi, trovandosi addirittura in lotta per il podio finale. In tal senso la corsa al gradino più basso del podio della classifica generale coinvolge almeno sei uomini. Oltre al già citato nordico si possono aggiungere Dawid Kubacki, Junshiro Kobayashi, Johann Andre Forfang, lo stesso Wellinger e Markus Eisenbichler.
NUMERO 4
La tendenza di inizio stagione si è acuita in maniera eclatante nel corso della Tournée. Il salto con gli sci si è ormai trasformato in una esarchia composta da Germania, Polonia, Norvegia, Giappone, Slovenia e Austria. Lo dimostra il fatto che a metà del guado 29 dei primi 30 della classifica generale della manifestazione appartengono a queste sei nazioni. Attenzione però, fra di esse c’è chi sorride e chi no.
Polonia: con Stoch in corsa per vincere la Tournée e Kubacki in lotta per salire sul podio, Stefan Horngacher può essere sicuramente soddisfatto di quanto visto sinora. Hula e Kot si sono confermati nei primi venti del mondo. Unica nota stonata uno Zyla sottotono, ma il bilancio resta indiscutibilmente positivo.
Germania: Freitag è l’alternativa a Stoch. Vero che Wellinger è al di sotto delle aspettative, ma comunque quattro tedeschi occupano le prime dieci posizioni e cinque le prime tredici. Inoltre Schmid e Siegel si stanno dimostrando all’altezza del contesto di Coppa del Mondo. Werner Schuster è forse l’head coach che sta meglio in assoluto in questo momento.
Norvegia: Alexander Stöckl farà bene a tirare un sospiro e portare pazienza, perché spesso la sorte non è stata dalla sua parte. Vero, Tande è mancato, ma Fannemel sta facendo benissimo. Forfang e Johansson sono dove ci si aspettava fossero, mentre Granerud cresce costantemente. Stjernen è un po’ in difficoltà, ma complessivamente la squadra sta dando l’ennesima dimostrazione di forza.
Slovenia: in fin dei conti Goran Janus può guardare con ottimismo al futuro. Peter Prevc è reduce dalla miglior gara stagionale, Damjan è un piccolo martello e ci sono interessanti segnali dai vari giovani (Bartol su tutti, ma anche Zajc e Jelar stanno ben figurando). Si potrebbe stare meglio, ma l’impressione è che il terreno sia fertile per qualcosa di importante nel proseguo dell’inverno.
Giappone: Jushiro Kobayashi è ormai una realtà ad altissimo livello e sta lottando per riportare il Sol Levante sul podio della Tournée dopo 19 anni. Il fratello Ryoyu e Taku Takeuchi si sono ormai stabilizzati su un livello medio-alto. La situazione di Noriaki Kasai si sta facendo preoccupante e Daiki Ito non riesce a recuperare dalla caduta di Kuusamo, ma di sicuro le cose vanno esponenzialmente meglio rispetto a dodici mesi fa.
Austria: nel momento in cui Kraft è venuto meno, tutti gli altarini si sono scoperti. Complessivamente il bilancio è in profondo rosso. Addirittura sono gli incerottati Schlierenzauer e Hayböck a risultare i meglio piazzati in classifica generale. Con le seconde linee pressoché impalpabili e i big lontani dal rendimento dei giorni migliori Heinz Kuttin sta vivendo di gran lunga il momento più difficile della sua gestione, cominciata nel 2014.
Ricapitolando, tra le sei potenze del salto tre la passano benissimo (Polonia, Germania, Norvegia), una abbastanza bene (Giappone), una sta vede la luce in fondo al tunnel (Slovenia), mentre una è in piene forche caudine (Austria). Proprio per quest’ultima ora arrivano le gare di casa, con pressione aggiuntiva da parte dei media. Insomma, piove sul bagnato.
NUMERO 5
In questo clima di competitività esasperata l’Italia sta facendo il possibile, che ora come ora non è sufficiente per entrare in zona punti. Sinora gli azzurri hanno superato la qualificazione 3 volte a fronte di 6 tentativi, percentuale nettamente più bassa rispetto alle tappe ante-natalizie (dove si era sommato un 17 su 21). La gara di Garmisch ha detto che anche con condizioni nella media gli italiani faticano ad arrivare al punto K. Alla luce di tutto questo viene da chiedersi se vedremo il team al via delle tappe austriache, o se si deciderà di prendere una pausa per ricaricare le batterie in vista degli appuntamenti sui trampolini di volo previsti per il cuore di gennaio.
Riflessioni di una notte di mezza Tournée

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