La Coppa del Mondo di sci di fondo svoltasi a Dobbiaco (BZ) lo scorso weekend ha riscosso applausi da ogni angolo del pianeta, ed ora il comitato organizzatore presieduto da Herbert Santer pensa già al Tour de Ski 2019, quando la località altoatesina ne rappresenterà la spettacolare tappa d’apertura.
Il bilancio delle sfide in interval skating e in classico ad inseguimento appena concluse è stato più che positivo, con tutti gli atleti ad apprezzare un format non proprio comune all’interno del calendario fondistico internazionale. Herbert Santer non può che dirsi soddisfatto: “Alla fine è andato tutto molto bene, in primis perché non ci sono stati incidenti, poi perché la neve e le temperature erano ideali per praticare sci di fondo”.
Dobbiaco è sempre una tappa che assicura qualità e competenza: “Il nostro è un gruppo di professionisti e fa piacere ricevere attestati di stima da parte di tanti atleti e non solo. La Nordic Arena è molto famosa, presenta una salita spettacolare. L’unico problema è capire come incrementare gli spettatori. Quest’anno non abbiamo voluto spendere troppo, in previsione di quando saremo tappa d’apertura del Tour de Ski, quando abbiamo in programma di fare una grande festa anche per i dieci anni di Dobbiaco come tappa di Coppa del Mondo. Siamo felici di aver ricevuto i più sentiti ringraziamenti anche dal presidente FISI, Flavio Roda”.
Gli scenari futuri si presentano dunque più rosei che mai per la famiglia Santer: “Il futuro del fondo passa da qui e dalle nostre piste – conclude Santer – speriamo di diventare appuntamento fisso per l’inizio del Tour de Ski, così come la Val di Fiemme ne rappresenta la conclusione”.
Buona parte del merito per l’organizzazione della tappa dobbiachese va a Nathalie Santer, ex biathleta e fondista cui si deve il nome della pista di Coppa del Mondo: “Abbiamo avuto la fortuna di avere un’abbondante nevicata proprio all’ultimo momento, cosicché anche in televisione la manifestazione è uscita bene con delle belle immagini invernali e non come quelle degli ultimi anni”.
Il C.O. è riuscito a realizzare una gara competitiva per i concorrenti: “La mia pista è molto impegnativa ma è ciò che ci vuole per una Coppa del Mondo – prosegue Nathalie – sarebbe troppo facile altrimenti. Questa pista verrà probabilmente utilizzata anche nei prossimi anni, magari variando qualche volta con la pista di mia sorella Saskia. Ho spinto per un format ad inseguimento poiché è uno dei miei preferiti, anche nel biathlon, una gara spettacolare perché anche chi non capisce di fondo vede chi vince e taglia per primo il traguardo, è un lavoro di tattica. Questa è la strada giusta per attirare più pubblico nel fondo, organizzando gare ad inseguimento che permettano il contatto ravvicinato tra gli atleti”. Una chiusura sul futuro: “La prossima stagione va già programmata, ci siederemo ad un tavolo e ne parleremo in primavera, desideriamo effettuare un’apertura speciale, richiamando tanto pubblico”
Dobbiaco, la famiglia Santer pensa al futuro: “Vogliamo diventare appuntamento fisso per l’apertura del Tour de Ski”

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