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Sci di fondo

Trionfo Norvegia: è oro nella staffetta mondiale

La Norvegia suona la nona. Con la squadra formata da Toenseth, Dyrhaug, Sundby e Krogh, la nazionale norvegese ha conquistato la medaglia d’oro come le accade ormai sempre da Lahti 2001. 16 anni di trionfi, spesso netti. Oggi la Norvegia ha dimostrato però di saper anche soffrire, è rimasta a contatto con la Russia in classico, poi è andata all’attacco come da copione con Sundby, che nel miss match con Chervotkin ha regalato 17” di margine alla sua squadra. Ma il vero eroe, non ce ne voglia il grande Marti Johnsrud, è Finn Haagen Krogh, capace di reggere l’attacco portato nel finale da Ustiugov, tenerlo a cuocere tra i 5” e i 10”, ma non permettergli mai di agganciarsi. Una gara di grande spessore dal punto di vista mentale quella del norvergese.
È rimasta beffata la Finlandia, per la caduta di Heikkinen, quando si stava preparando alla volata per il podio con lo svedese Halfvarsson. Una sconfitta difficile da digerire. Ottava piazza per l’Italia, mai in gara, dopo essersi staccata già in prima frazione con Francesco De Fabiani. Un risultato che non rende merito al reale valore della nazionale azzurra, arrivata a questi Mondiali con il valdostano, miglior atleta distance per l’Italia, lontano dall’avere una condizione fisica accettabile. I suoi compagni l’hanno voluto ugualmente in squadra, dimostrandogli grande fiducia, perché il prossimo anno il “Defa” sarà protagonista alle Olimpiadi e, statene certi, porterà la nostra nazionale molto avanti.

LA CRONACA
Dopo alcuni chilometri di studio, Larkov accende la gara portando il primo forcing che divide subito il gruppo. Soltanto il norvegese Toenseth riesce a tenerne il ritmo, mentre le altre si staccano. Una ventina di secondi più indietro si forma un gruppetto formato da Kazakistan, Germania, Svizzera, Francia e Finlandia, mentre De Fabiani dando tutto se stesso, si tiene attorno all’ottava piazza insieme al ceco Jaks a 46” dalla vetta. Larkov riesce ad avvantaggiarsi anche su Toenseth, arrivando al cambio con 3 secondi di vantaggio. A 20” il kazako Poltoranin, quindi la Germania a 26” con Bing e la Finlandia. De Fabiani cambia in decima posizione a 1’05”, dopo aver dato tutto quello che aveva.

Bessmertnykh e Dyrhaug continuano a fare gara insieme, mentre dietro di loro Niskanen aumenta il ritmo, cercando di dividere il gruppetto degli inseguitori e approfittare delle difficoltà della Svezia dopo la prima frazione. Noeckler è con Bauer in decima posizione, viaggiando a tutta nella speranza di riavvicinarsi. Purtroppo però Manificat insieme al tedesco Dobler, aumentano il ritmo e guadagnano insieme a Niskanen e allo svizzero Baumann, tengono a distanza Olsson e allontanano ancora Noeckler e Bauer. Niskanen, però, decide che è arrivato il momento di mollare i suoi compagni di avventura e se ne va staccando Manificat e Baumann, mentre Dobler è molto più indietro.

Al cambio Bessmertnykh e Dyrhaug arrivano insieme, poi Niskanen a 30”, mentre Manificat con i denti tiene la Francia a 46” e la Svizzera è a 1’04”. La Svezia cambia al settimo posto a 1’36”. Noeckler chiude a 1’56” in nona piazza. In terza frazione Sundby si trova in compagnia del russo Chervotkin e i norvegesi si aspettano l’attacco. Intanto Lehtonen è in difficoltà e dietro di lui Cologna raggiunge Duvillard, formando con il francese una coppia che si riavvicina al finlandese. Splendido però quanto fa Hellner, che va subito all’attacco per raggiungere Francia e Svizzera, ci riesce portandosi dietro anche il tedesco Notz. Si forma un gruppetto che riprende anche Lehtonen riaprendo la lotta per le medaglie, mentre Duvillard perde.
In testa Sundby impone un ritmo altissimo e il russo prova a reggere con generosità. L’azione paga, perché il campione norvegese si stacca e cambia con 17.7” di vantaggio su Chervotkin, bravissimo però a limitare i danni. Dietro di loro lo svedese Hellner tiene il ritmo alto e cambia in una bellissima terza posizione insieme a Cologna e Notz, riuscendo anche a guadagnare 13” sulla Finlandia. La Francia è ormai a 1’08” dal podio. Salvadori tiene l’Italia al decimo posto con Repubblica Ceca e Kazakistan.

Impressionante il ritmo imposto da Ustiugov che nei primi chilometri dimezza lo svantaggio che lo divide da Krogh. Lo stesso fa il finlandese Heikkinen che recupera presto il gruppo davanti a sé, formato ora da quattro nazioni. Gli atleti si guardano e vanno a un ritmo bassissimo.  Davanti, Ustiugov si avvicina sempre di più a Krogh, ma il norvegese non ci sta e rilancia l’azione, tenendo il russo tra i 5” e i 10”. Una prestazione a dir poco maiuscola quella del norvegese, che riesce a respingere anche l’ultimo tentativo del fenomeno russo e regala alla sua nazione il nono oro mondiale consecutivo in staffetta.
Dietro di loro Heikkinen e Halfvarsson si giocano il bronzo, rallentano, si guardano, aspettano e in questa maniera fanno rientrare anche lo svizzero Perl. I tre arrivano all’ultima curva e, mentre sta per lanciare la volata, Heikkinen incrocia clamorosamente gli sci e finisce a terra, lasciando così il terzo posto a un ottimo Halfvarsson e il quarto a una sorprendente Svizzera. Per la Finlandia è una beffa difficile da digerire. L’Italia chiude in ottava posizione grazie a Pellegrino, che in volata bella Kazakistan, Stati Uniti e Repubblica Ceca. PER LA CLASSIFICA CLICCA QUI

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