Il Mondiale si avvicina e la nazionale azzurra di fondo è impegnata da oggi in un raduno collegiale per svolgere un richiamo di preparazione in vista dell’evento che si disputerà a Lahti dal 23 febbraio al 5 marzo. Gli azzurri saranno impegnati dal 2 al 9 a Lavazè, in Val di Fiemme, saltando così lo scomodo impegno di Coppa del Mondo a PyeongChang, dove nel weekend non ci sarà alcun atleta azzurro. Ne abbiamo parlato con il dt Giuseppe Chenetti.
Buongiorno Chenetti. La nazionale italiana non parteciperà alle gare di Coppa del Mondo a PyeongChang. Come mai avete fatto questa scelta?
«L’avevamo già stabilito in estate. Dobbiamo riprendere gli allenamenti collegiali, che a causa delle gare di Coppa del Mondo non riusciamo mai a portare a termine. C’è sempre una preparazione prima del Mondiale, un ripasso tecnico e un richiamo di lavoro».
Trova che la FIS abbia commesso un errore a inserire in calendario la trasferta in Corea del Sud a poche settimane dal Mondiale?
«Certo, non è stata una mossa lungimirante. Infatti tante altre nazioni faranno come noi, mandando le squadre minori. Le formazioni più forti fanno molto turnover con gli atleti, ma noi non possiamo e siamo costretti quindi a fare questa scelta. Purtroppo la federazione internazionale doveva calcolare queste cose».
Una scelta che arriva nonostante Pellegrino sia in testa alla Coppa del Mondo Sprint.
«Avevamo lasciato una porta aperta nel caso un nostro atleta fosse messo bene in classifica. Per motivi organizzativi bisognava però decidere prima di Falun e così abbiamo fatto, quindi non potevamo cambiare idea una volta che Pellegrino ha preso la testa della classifica, anche perché l’avremmo pure costretto a cambiare tutto il programma di preparazione».
Quanto è stata importante la vittoria di Pellegrino per il morale di tutta la squadra?
«Tantissimo, perché è inutile nasconderci, noi puntiamo su due punte e De Fabiani purtroppo non ha ancora trovato la condizione migliore. Ci siamo così ritrovati a inizio stagione con lui sottotono e Federico (Pellegrino ndr) in ritardo di forma. Per fortuna ora Pellegrino ha trovato questi risultati che danno fiducia. È tornato in grande forma e siamo felici, perché quando si trova la giusta condizione non la si perde più».
Riuscirete a ritrovare il miglior De Fabiani in tempo per il Mondiale?
«Vediamo, ce lo auguriamo e ci stiamo provando. Vista la situazione abbiamo scelto di perseguire una strada un po’ rischiosa, che se dovesse rivelarsi quella giusta, ci permetterebbe di riprendere in mano la situazione. Non è mai facile scegliere come intervenire in questi casi, bisogna però prendere una decisione ed è quello che abbiamo fatto una volta tirate le conclusioni dopo aver parlato con l’atleta e ripensato al lavoro svolto».
A Ulricehamn sono arrivate delle ottime risposte dalla staffetta, con Pellegrin ottimo protagonista.
«Si. Noi contavamo molto su Pellegrin e speravamo di poterlo provare subito in Coppa del Mondo. Ha avuto però un inizio di stagione un po’ altalenante, così abbiamo preferito aspettare. L’abbiamo provato e si è comportato bene. Ora non posso già dire che farà parte della staffetta, perché Salvadori pure si è comportato bene e ci sono in piedi anche altre soluzioni. La scelta verrà fatta all’ultimo momento, come giusto che sia, opteremo per gli uomini più in forma».
Oltre a De Fabiani, anche Salvadori e Rastelli non sembrano al meglio fisicamente.
«Per quanto riguarda Salvadori si tratta di una situazione del tutto normale. Il ragazzo per la prima volta ha fatto dei carichi di lavoro più pesanti, quindi già alla vigilia avevamo tenuto conto che probabilmente avrebbe avuto dei cedimenti ogni tanto. La sua situazione non può essere paragonata a quella di De Fabiani, che invece è abituato a svolgere dei carichi di lavoro pesanti, ha sempre avuto un valore incredibile in questo ed è stranissimo il fatto che quest’anno non riesca a sopportarli. Mi dispiace tanto per lui, perché un atleta del suo livello può raccogliere tantissimo, invece non sta vivendo una grande stagione se si escludono alcuni piazzamenti che per uno come lui devono essere normali. La stagione non è ancora finita per lui e può ancora risollevarsi, gli basterebbero due o tre risultati di rilievo. Rastelli, invece, dice di stare bene fisicamente. Al momento fa molta fatica nelle distance di Coppa del Mondo, dove non è mai stato un habitué delle prime trenta posizioni. Nelle sprint in classico ha dimostrato di valere i primi 15-20 posti, mentre nelle distance non si capisce come mai non riesca a confermarsi».